MUSEO PAGANI AUTOMOBILI 2019 - ITA
Le immagini più belle
In occasione della Ducati World Premiere siamo stati in visita del museo Pagani, una esperienza "ammaliante" e dove passione e storia dei motori si intrecciano sull'onda dell'eccellenza in quanto il sig. Pagani ebbe esperienza e una fase di lancio all'interno di Lamborghini (oggi parte del gruppo Audi insieme a Ducati). Ecco un pò di storia e immagini.
La casa fu fondata a San Cesario sul Panaro, in Emilia-Romagna, dall'italo-argentino Horacio Pagani, grande estimatore del pilota italo/argentino Juan Manuel Fangio. Pagani lavorò per vari anni presso la Lamborghini, prima come componente del gruppo interno e successivamente come collaboratore esterno quando nel 1988 fondò la Pagani Composite Research, un'azienda che avrebbe dato un contributo decisivo per la realizzazione di bolidi come la Diablo. Ma da tempo, Horacio Pagani aveva in mente di dedicarsi alla produzione in proprio di una nuova Gran Turismo, che divenisse il punto di riferimento nel suo segmento di mercato. Fu proprio nel 1988 che apparvero i primi disegni della futura vettura ossia la Zonda, che all'epoca si chiamava Fangio F1. Nel 1991 Pagani fondò l'azienda Modena Design, che diventò fornitore dei produttori di auto sportive come Dallara, Ferrari, Berman, Lange e Renault.
Una Pagani Zonda C12 S.
Nel frattempo continuarono gli studi per la Fangio F1: nel 1992 Pagani realizza il primo prototipo del progetto C8 e fu proprio in quell'anno che nacque la ragione sociale della Pagani Automobili. In quel periodo, tramite Juan Manuel Fangio, conosce i vertici della Mercedes-Benz e due anni dopo ottenne la fornitura dei motori AMG, interamente realizzati a mano. I test aerodinamici furono condotti nel 1993 alla galleria del vento della Dallara. La nuova vettura fu terminata nel 1998 con il nome di Zonda prendendo il nome di un vento che soffia nella stagione invernale nelle pampas argentine. Si trattava di una sportiva costruita a mano con telaio e scocca in fibra di carbonio, il cui design trae ispirazione dagli sport prototipi Mercedes-Benz di Gruppo C. La nuova sportiva fu introdotta al salone dell'automobile di Ginevra del 1999. Il nome di Zonda fu scelto al posto di Fangio F1 per rispetto verso il pilota argentino scomparso nel 1995.
La vettura, equipaggiata inizialmente con il V12 M120 da 5987 cm³, esordisce in configurazione regolarmente omologata per la circolazione. Nel 2000 è stata prodotta la versione "S" con motore da 7010 cm³, che dal 2002 passa a 7291 cm³, per una potenza di 558 CV. Viene poi lanciata la versione roadster. Successivamente, oltre alla Zonda C 12 S, sono state messe in commercio altre versioni: la Zonda F (dove la "F" sta per Fangio, in onore del pilota argentino), il cui motore passa da 558 a 602 CV, e la Zonda F Clubsport, dotata sempre del V12 da 7300 cm³, ma che in questa versione arriva a erogare 650 CV. Con una velocità massima intorno ai 350 km/h equivale, se non supera, le prestazioni della vettura di punta della Ferrari, la contemporanea Enzo. Entrambe le varianti sono disponibili in versione a tetto chiuso oppure roadster ed ogni esemplare costa più di mezzo milione di euro. Data l'esclusività delle sue vetture, Pagani ha sempre prodotto un numero ridotto di modelli: la produzione media è di circa venti auto l'anno e nel periodo tra il 2000 e metà 2007 sono state prodotte 80 Zonda, tutte a prezzi esorbitanti.
Una Pagani Huayra.
A inizio 2011 viene svelata la Pagani Huayra, figlia del progetto "C9", il modello che va a sostituire la Zonda e a cui si ispira per l'evoluzione stilistica. La Huayra monta inizialmente un V12 con due turbocompressori marchiato AMG da 5980 cm³ che sviluppa una potenza di oltre 730 CV e una coppia motrice di 1000 Nm che le consentono di toccare una velocità massima di 374 km/h con un'accelerazione sullo 0 a 100 in poco meno di tre secondi.
Nel 2013 Pagani presentò un'altra vettura con il nome di Zonda Revolucion. Quest'ultima monta un V12 AMG aspirato[2] da 5987 cm³, capace di sviluppare una potenza di 800 CV e una coppia motrice di 730 Nm. Accelera da 0 a 100 in 2,6 secondi e raggiunge una velocità massima di oltre 350 km/h. Il rapporto peso-potenza è di 1,34 kg/cv[3]. La Zonda Revolucion fu venduta al prezzo di 2,2 milioni in euro più tasse e fu prodotta in cinque esemplari.[4]
Sempre nel 2013 Nicola Volpi, del fondo di private equity Permira, entrò nel gruppo Pagani affiancando l’altro socio di minoranza Faro S.r.l. di Pierluigi Zappacosta[5]
Auto più costosa del mondo
Nel 2018 fu prodotta l'ultima Pagani della serie Zonda ossia la HP Barchetta: HP sta per Horacio Pagani; tale modello fu prodotto in tre esemplari al prezzo di 20 milioni in euro diventando l'auto di serie più costosa della storia industriale automobilistica mondiale. Gli esemplari venduti ai clienti sono due poiché il primo esemplare, appena uscito dalla fabbrica, fu conservato da Horacio Pagani nella propria abitazione. La nuova Zonda guadagna leggerezza attraverso l’impiego di materiali leggeri, come la sofisticata fibra di carbonio. Il cuore della vettura è il motore V12 AMG abbinato a una trasmissione manuale a sei rapporti. A gestire tali prestazioni l’impianto frenante Brembo con dischi freno carboceramici.