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1.000 Km di Sardegna, costa / costa in Vespa in 1 giorno!!!!

Impresa Vespistica con un tocco di Ducati Club

Questo articolo è diverso dal solito e non tratta di una Ducati ma comunque di una passione ITALIANA e dove lo zampino del club Ducati ha comunque dato un suo importante apporto. Buona lettura!!!

Il mondo degli appassionati di sport, motori o qualunque altra cosa che determini "amore" per ciò che ci fa sentire "speciali" e ci rende felici, è un mondo folle. Una follia che genera energia e si traduce in azioni o "imprese" fuori dal comune. Idee folli che girano e rigirano nella mente chiedendo di essere realizzate, serve "solo" la determinazione, il momento giusto e, in certi casi, la compagnia giusta. Non seguirle a volte rende infelici o ti lascia un rimpianto.

Proprio la passione per le due ruote e un incontro casuale hanno portato a realizzare una di queste imprese.

1.000 KM in Vespa costa / costa della Sardegna in 1 giorno!


La mia più grande passione è sempre stata la moto, per questo motivo oggi ho realizzato il primo dei miei sogni, il Ducati Sardinia DOC, un club di moto-amici che condivide un marchio motoristico e SOPRATTUTTO una amicizia che aggancia tante altre attività, da quelle sportive a semplici escursioni, feste, incontri anche in altri settori. Singolare incontrare poi altre persone che hanno fatto la stessa cosa "costruendo" un ruolo semplicemente perché amano fare ciò che fanno e per questo venendo riconosciuti.

Vari mesi fa Maurizio Vannini (Presidente del Vespa club Cagliari e possessore di una bellissima Vespa GTV 300 Vie della Moda) mi raccontò e mi propose una idea che aveva da molti anni. Fare il giro della Sardegna con la sua Vespa, in un solo giorno, seguendo la costa. A conti fatti circa 1.000 km!
Io avevo appena comprato una Vespa 6 Giorni e mi affacciavo ad un mondo alquanto sconosciuto (gli scooter) e che non avevo mai amato se non quando era subentrata una esigenza di praticità di spostamenti nel traffico. Quando dovetti scegliere quindi un mezzo di questo genere la risposta fù veloce. Carina, simpatica, pratica, Italiana e dal design senza età. L’unico scooter che avrebbe trovato spazio nel mio garage affianco alla mia Ducati supersportiva poteva essere solo lei. Il 300 di cilindrata garantiva una potenza più che sufficiente al suo scopo ed alle passeggiate in due anche fuori porta. MAI e poi MAI avrei immaginato di scoprire un mondo così divertente e peculiare.

La scena era simpatica, due Presidenti di club estremamente diversi condividevano una idea che accomunava due mondi! La FOLLIA!
Devo dire che da subito, alla proposta dei 1.000 km in Vespa, non potei dire di no. Mi faceva sorridere il solo pensiero ed era "malata" quanto basta. Ragionandoci poi compresi meglio che non era una cosa semplicemente difficile ma addirittura una impresa che comportava preparazione e analisi accurata di molte variabili.

In sostanza da subito unimmo la sportività e la grinta tipica dei Ducatisti con la attenta pianificazione e organizzazione dei Vespisti. Unione azzeccatissima che durante il viaggio è poi stata determinante.
Abbiamo atteso svariati mesi ma, quasi per magia, questo settembre si presentò l’occasione giusta,le previsioni da li a due giorni erano ottimali. Sole, quasi assenza di vento, temperatura perfetta, giornata infrasettimanale con meno traffico e soprattutto la possibilità di ricavare uno spazio negli impegni di lavoro e di altre attività.

Ma si, partiamo!

Le protagoniste:
VESPA 300 GTS 6 GIORNI del 2018 con km 3.359,4 (di serie)
VESPA 300 GTV Vie della Moda con km 29.000,6 (completamente di serie salvo le sospensioni Bitubo ant. e post.)


Con tre ore e mezzo di sonno all’attivo, ci siamo ritrovati alle 4.45 in Via Roma a Cagliari (punto di partenza e arrivo) per una breve colazione insieme e l’inizio dell’avventura. Carichi essenziali per non appesantire troppo gli scooter. Maurizio era munito di GoPro, due cellulare, navigatore e due caschi (uno per me) con impianto wireless per la comunicazione. Indosso aveva protezioni varie, due felpe e alcuni attrezzi.
Io, da principiante vespista ed abituato all’essenzialità dei veicoli sportivi avevo il solo cellulare di tutti i giorni con aggancio al manubrio ultraleggero, maglia tecnica, felpa tecnica, giacca in pelle Ducati e uno spruzzino (cosa che sarebbe stata dopo utilissima….dopo capirete il perché).

Colazione semplice e alle 5.00 del mattino, dopo uno sguardo di intesa mista ad eccitazione di due esploratori che si accingono ad una scoperta senza ben sapere cosa gli costerà…..siamo partiti.
Aria fresca e pungente, la città che iniziava a svegliarsi. Ci siamo lasciati l’odore del caffè e il calduccio del bar per immergerci nell’avventura. Velocità di crociera, 70 kmh giusto per scaldare bene i motori e per iniziare a testare gli impianti wireless dei caschi (soprattutto per me che non lo avevo mai usato, noi Ducatisti spesso amiamo solo il sound dello scarico e poco badiamo ad un eventuale passeggero).
I fari delle nostre vespe si sono comportati bene aiutandoci a superare le prime curve insidiose, nel totale buio, quando siamo passati dai rettilinei di Pula e siamo arrivati a costeggiare la spiaggia di Tuerredda. La luna piena esaltava il mare creando un effetto di luci e riflessi mozzafiato. Si poteva ammirare nella penombra uno scenario surreale di silenzio e profumi di un paesaggio che si animava. Lungo la strada comunicavamo costantemente ragionando sul percorso e i dettagli che ogni scelta avrebbe comportato in base ad eventuali ostacoli che avremmo potuto incontrare. Maurizio aveva calcolato una media di 50 kmh per riuscire nell’impresa. In realtà la media non considerava soste superiori ai 10 minuti, colonne di auto, traffico, errori di percorso ecc ecc. Per darvi una idea, provate a fermarvi 5 minuti e provate a vedere quanto impiegate a riprendere un altro veicolo che prosegue e che và a 50 kmh. Oltre a dover avere una velocità superiore serve del tempo e questo tempo è più lungo in base alla differenza di velocità di punta disponibile. Questo per far capire che i minuti volano e che ogni perdita di tempo minima influiva pesantemente sul tempo totale. Il nostro obiettivo era arrivare in giornata ed entro la mezzanotte.

E’ bastata una sosta benzina vicino a Carbonia e una sosta a Portoscuso per una foto con un appassionato che si era fatto trovare lungo il percorso che subito Maurizio aveva riscontrato un ritardo di 20 minuti sulla tabella di marcia. Eravamo già fuori tempo!!! Nel mentre avevamo provato le rispettive velocità di punta notando che i motori dei due scooter erano pressoché identici ma le differenze erano le seguenti. La Vespa di Maurizio aveva una maggior velocità di punta grazie ad un cupolino medio che fendeva meglio l’aria e determinava 7/10 kmh in più rispetto al mio cupolino alto che frenava letteralmente lo scooter. Dall’altra la sua Vespa era meno perforate in curva a causa di un assetto delle Bitubo più basso che causava lo sfregamento del cavalletto immediato rispetto alla mia 6 Giorni che filava molto più spedita nelle curve con angoli di piega maggiori. Pertanto il passo sul veloce lo avrebbe fatto Maurizio e quello nelle curve lo avrei fatto io. I due navigatori sempre attivi ci permettevano di simulare in autonomia varie soluzioni di percorso e discuterle con gli audio integrati nei caschi. L’interfono è stato essenziale per ogni nostra scelta in corso d’opera e senza perdere attimi preziosi.

La bellissima alba nel mentre aveva fatto in suo ingresso trasformando il cielo nel meraviglioso blu che noi Sardi amiamo. Da Masua a tutto il tratto che prosegue anche dopo Bugerru (dove abbiamo fatto una sosta panoramica con vista) fino ad Arbus abbiamo preso passo e iniziato a comprendere che dovevamo avere un ritmo molto rapido e costante per stare nei tempi e recuperare. La luce ci permetteva di vedere a pieno le curve e procedere con traiettorie pulite. Ben presto ci siamo ritrovati a recuperare minuto su minuto.

I paesi sono stati un dramma, passare al loro interno in orari diurni ci ha immediatamente mostrato quanto la nostra media si perdesse inesorabilmente. Rispettare i limiti e guidare in serenità era difficilissimo. Se poi aggiungete qualche automobilista indisciplinato che ci ha tagliato la strada, i camion, i passaggi a livello……la situazione stava precipitando ed era un costante inseguimento.

Con Maurizio ho quindi concordato di seguire la costa senza entrare nei paesi (quando possibile) se non per fare carburante. Idem per le città. Ideale era costeggiarle facendo attenzione alle arterie principali e gli orari di passaggio. Costeggiare il perimetro isolano era già sufficientemente una impresa!

Nel tratto Arborea, Oristano fino al bivio delle spiagge del Sinis abbiamo pertanto dato una svolta al nostro passo che è stato sempre più sostenuto. Avevamo compreso pienamente che non era una passeggiata con vista ma un tiratissimo tour sportivo di costanza e guida precisa oltre che molto concentrata. La Vespa è maneggevolissima ma nei tratti veloci necessita di molta più attenzione nella guida e nelle curve devi gestire bene la piega per non esagerare rispetto ai parametri di una moto.

In realtà avevamo pensato di faticare molto di più ma in verità i primi 300 km sono passati bene ed in modo divertente anche se sapevamo che avevamo perso un po’ di tempo. Il bello sarebbe iniziato di li a poco.

Le curve del Sulcis ci avevano rallentato un po’, l’oristanese ci aveva dato prima una mano a recuperare ma poi avevamo riperso il vantaggio in alcuni paesi. Finalmente da Bosa ad Alghero avevamo potuto godere sia della vista che di curve più ampie che ci permettevano velocità più sostenute. Si recuperava ancora! Passando da Alghero verso Fertilia il traffico si è fatto più intenso……altro tempo perso. Era una battaglia!

Prima di partire avevamo aperto una chat dove gli appassionati potevano seguirci lungo il percorso e i messaggini apparivano copiosi dai nostri whatsapp. Ci davano stimolo! Ad ogni piccola sosta o semaforo guardavamo e constatavamo la ovvia richiesta di foto del tour. Anche in questo caso abbiamo subito capito che ogni sosta foto anche di soli 3 minuti ci costava cara. Così abbiamo optato perché Maurizio tenesse il passo nelle curve mentre io soltanto mi sarei fermato in alcuni punti per fare le foto panoramiche e postarle per poi recuperare. Era giusto dare un riscontro anche agli amici che erano incuriositi da ciò che facevamo. Un link whatsapp al gruppo dava la nostra posizione passo passo.

Arrivati al nord dell’isola e superato P.to Torres, dove abbiamo incontrato un’altro appassionato, abbiamo poi fatto una piccola Sosta a Castelsardo dive abbiamo arieggiato e ripreso energie con un buon gelato e una bibita. Nonostante gli sforzi e i tempi tirati eravamo ancora in ritardo!

La stanchezza cominciava a farsi sentire. Avevamo mangiato poco, la schiena e il sedere erano indolenziti e anche le mani cominciavano a darci dei piccoli crampetti al punto che era difficile chiudere l’acceleratore! A Murta Maria ci siamo finalmente ripresi un po’ di pausa per mangiare un boccone. Non osavamo guardare da quante ore guidavamo ma pensavamo solo al tempo che mancava.
Maurizio era stanchissimo e così parlando fra noi dagli interfoni ci motivavamo, era il punto critico! Dopo è toccato a me. Mani e schiena chiedevano un po’ di pausa. I muscoli erano contratti e anche la stanchezza non aiutava riflessi e reattività.

Sapevamo che gli ultimi 400 km erano difficili e determinanti, ci siamo fatti forza. Eravamo vicini alla media ma in ritardo.

Il tratto fino ad Olbia e Budoni ci ha letteralmente tagliato le gambe. La media era sempre altalenante ma la sosta carburante ci ha messo in allarma. Distributore pieno….10 minuti in più persi e dovevamo recuperare. Il tratto più difficile non ci permetteva una media alta e dovevamo uscire indenni per recuperare dopo da Tortolì a Cagliari. Ci giocavamo tutto! Siamo partiti come per una gara. Ogni tanto mi giravo e vedevo Maurizio Lontano. Costantemente gli dicevo: "ti vedo lontano". Lui: "sto arrivando" o "e aspetta poco poco". Il passo era veloce! Non era facile.
Non dimenticheremo mai le curve di Dorgali e tutto quel tratto. Tante e inesorabili! Abbiamo incontrato un cinghiale, due asini, una lepre……che hanno ben pensato di attraversarci la strada.
Maurizio spedito andava costante e io mi fermavo per le ultime foto. L’ultima sosta è stata micidiale prechè in quelle curve recuperare è difficile. Ad un bivio ho sbagliato strada per poi chiamare Maurizio per correggere la direzione senza consultare ancora il navigatore….i minuti passavano. Una vera e propria sfida contro il tempo dove dovevamo arrivare tassativamente insieme e dove la squadra fa la differenza. Solo sul finale sono arrivato a recuperare Maurizio appena in tempo per arrivare Santa Maria Navarrese prima del buio. Lo spruzzino a questo punto ha rifatto la sua comparsa. Il parabrezza alto pieno di moscerini rendeva la vista notturna impossibile nel momento in cui vi era un riflesso con i fari delle auto. Idem per il casco di Maurizio che non aveva protezione. Eravamo avvolti di insetti. Una bella pulita e asciugata....e via!!!
Miracolosamente avevamo addirittura recuperato un poco. Piccolo stop & go con Diego Vacca del Vespa Club Ogliatrsa a Lozzorai per una foto insieme e via come il vento!

La riduzione delle soste però pesava sui nostri fisici e sul nostro serbatoio. Eravamo sul finale e quasi senza carburante. Una beffa, nessun distributore in vista. Se si fermava lo scooter era finita, non avremmo mai fatto in tempo. Cercavamo disperatamente un distributore. Non poteva andar male ora a due passi da casa!!!
Un provvidenziale bivio per un paese ci ha salvato, mentre dosavamo e centellinavamo ogni apertura di gas per far scorrere il più possibile il mezzo. Maurizio ostentava sicurezza mentre io pregavo! La sua serenità mi ha aiutato fino alla salvezza!

Eravamo ancora in gioco ma sfatti dalla stanchezza e infreddoliti. Abbiamo tirato al massimo delle prestazioni dello scooter il tratto fino a Villasimius contando sull’ultimo pieno per stare nei tempi e poter mangiare qualcosa. I numerosi tratti di rettilineo ci avevano aiutato e avevamo ripreso un po’ di margine anche se nelle ultime curve poco prima di Villasimius un Barbagianni distratto per poco non finiva sul mio parabrezza. Il bar dove ci siamo ristorati però aveva per noi una sorpresa propiziatoria. Proprio all’ingresso il quadro di una Vespa. Abbiamo mangiato con il sorriso in bocca. Potevamo farcela, ultimo sforzo.

Vi posso garantire che gli ultimi 90 km sono come rifarne 400. Fai fede sulla forza della mente e parli con il tuo compagno di avventura per raccontare qualcosa di divertente rivivendo ciò che hai appena fatto. Stavolta era Maurizio in crisi e si faceva silenzioso così era il mio turno di fargli forza!

La vista di Cagliari e delle sue luci è stata bellissima! Eravamo arrivati! La strada libera ci aveva addirittura permesso di avvantaggiarci leggermente e pertanto siamo arrivati di 14/15 minuti in anticipo. Nulla se ci pensate se si paragona ai 1.000 km percorsi le oltre 19 ore di guida!

Ad accoglierci gli amici del Vespa club. Un raggio di sole nella notte! La passione, la follia, il sorriso di un amico che gioisce con te per una impresa che non serve per un titolo, non ha uno scopo economico ma ha solo un simbolo, quello di sentirsi più vivi, più folli.
Ciò che resta indelebile nella memoria sono proprio questi giorni. Unici per la loro particolarità e per la storia che raccontano. Poter vedere la nostra meravigliosa isola in un solo giorno ed in questo modo è stato emozionante, dolcissimo e romantico, sfiancante e massacrante ma……ho vissuto ciò che il mio cure chiedeva e visto la gioia vera negli occhi di un amico.
Grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto e ci hanno seguito.

DUCATI SARDINIA DOC.....passione a due ruote.......

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