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Collane tradizionali

La collana tradizionale e il suo significato

Prime due foto. "Cannacca Pintara Froira" (letteralmente Collana disegnata a fiori). E' un gioiello tipico e tradizionale del campidano di Cagliari che veniva indossata da "sa sennora", in occasioni di festività pubbliche o collettive, come: matrimoni, battesimi, feste dei santi patroni, ricorrenze della fine mietitura, fine vendemmia e tosatura del bestiame. Faceva parte del ricco corredo della sposa. E' costituita da svariate sfere cave (chiamati vaghi), arricchite da foglie in filigrana e granuli a formare i disegni a fiore, due tubetti alle sommità, sempre rifiniti in filigrana e granuli, completano il vago. Delle catenelle a maglia greca, tonde e ovali congiungono i vaghi. Il numero dei vaghi e il tipo di materiale con cui è costituito, ne indicava il ceto sociale. E' una riproduzione e, eseguita completamente a mano secondo le antiche tecniche di lavorazione.

Seconde due foto. Cannaca de Bentu (letteralmente collana del vento). Assume questo nome per la sua leggerezza, in quanto il vento penetrando nei tubetti tende ad emettere dei suoni come fossero fischietti. E' composta generalmente da 12 "vaghi" (come 12 sono i mesi dell'anno) in lamina d'oro, sbalzata e cesellata, con cilindretti alla base e finiture in filigrana applicati ad essi. Questo tipo di gioiello non poteva mancare nel corredo dell'abito tradizionale di tutta la Sardegna e in special modo nel ricco campidano di Cagliari era anche accompagnata da altre collane tipo: "sa cannaca pintara" e collane a più giri composte dal "giunchiglio" (tipica lavorazione caratterizzata dalle saldature tra due maglie). E' un gioiello realizzato, mediante le antiche tecniche di lavorazione.

Cannacca a "pisu de olìa" (collana a seme d'oliva). Questo tipo di gioiello, in uso in tutta la Sardegna, ma in special modo nelle ricche zone del Campidano di Cagliari, faceva parte del corredo della sposa. Certamente chi indossava questo gioiello era appartenente a una famiglia nobile o dell'alta borghesia, quindi identificava la condizione sociale della persona. In particolar modo questo tipo di gioiello veniva indossato dalle donne che appartenevano a una famiglia di agricoltori, intesi come grossi proprietari terrieri. Infatti molti gioielli sono legati ai gremi: termine con cui anticamente si indicavano le diverse tipologie di classi sociali. (es.: gremi dei panificatori, dei sarti, degli agricoltori, degli orafi, dei falegnami, dei panificatori, fabbri ferrai, muratori ecc.) Il Gremio degli agricoltori, è una delle antiche Corporazioni di arti e mestieri della Sardegna che ancora oggi prende parte alla vita religiosa e culturale nelle rievocazioni popolari della nostra terra. Quindi questo è un antico segno distintivo di appartenenza. E' una riproduzione eseguita completamente a mano secondo le antiche tecniche di lavorazione.

Gioiello esposto presso Gioielleria Simeone di Iglesias (CI).

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